Aristo nasce dall'esigenza di avere un sistema di auto governo - per barche fino a 9 mt. di lunghezza - a basso costo, costruttivamente semplice, dal peso contenuto ed esteticamente poco impattante sulla barca. La quasi totalità dei piloti a vento oggi in commercio sono studiati infatti per barche di grandi dimensioni, sono quindi di per se pesanti ed ingombranti: quasi sempre questi devono essere montati al centro della poppa (tutti i timoni a servo pendolo), o con ingombranti strutture tubolari (a trim tab) od ancora con grossi fori passanti sullo specchio di poppa (sistemi a timone ausiliario tipo Hydrovane). Aristo, pur nei suoi limiti di utilizzo, si propone invece come un sistema 'smart': è leggero, piccolo, molto economico, facile da montare e da armare, e non richiede alcun foro sullo scafo o altre strutture permanenti sulla barca.
-> Principi di funzionamento
Tralasciando le riflessioni sui pro e contro nell'utilizzare un timone a vento rispetto ad un classico autopilota elettrico, come pure di spiegarne i fondamentali su cui si basa il loro funzionamento, nel caso specifico di Aristo la forza di governo che va a muovere il timone principale della barca arriva direttamente e solo dalla forza del vento, che spinge sulla banderuola ad asse orizzontale (d'ora in poi chiamata pala), senza quindi l'aiuto del servo pendolo spinto dall'acqua, come invece avviene nei sistemi più complessi (p.es. Windpilot). Il limite di questo sistema è dettato quindi dalle dimensioni della pala esposta e spinta dal solo vento, pala che in linea di principio riesce a muovere agevolmente un timone in acqua avente circa la sua stessa superficie, come dimostrato ad esempio nel caso del sistema Hydrovane dove il timoncino ausiliario che governa la barca ha la stessa superficie della banderuola mossa da vento.
Non avendo timoni ausiliari in acqua come può quindi Aristo muovere direttamente il timone principale dell'imbarcazione, essendo ben più grande della superficie della pala esposta al vento? Questo risulta possibile grazie all'adozione sulla pala stessa di due Flaps laterali i quali risolvono in buona parte la carenza di forza di governo ricavata dal solo vento.
Infatti rispetto alla sola superficie piatta della pala esposta (sopraventro) alla forza dell'aria, l'aggiunta ed il contributo dei Flaps è determinante per poter moltiplicare di numerose volte la resistenza aerodinamica della pala, moltiplicando cosi la forza utile per il governo del timone principale dell'imbarcazione.
-> Costruzione
I materiali che compongono Aristo sono volutamente reperibili in normali ferramenta di grosse dimensioni, o in negozi on-line; gli accessori che lo completano sono invece reperibili in negozi di nautica. Barre di alluminio da 40x5 mm, pulegge per motori elettrici, boccole in nylon, pala in policarbonato alveolare da 1 cm, contrappesi in ghisa gommata da bilancieri, tubi in alluminio da 22mm, snodi e giunti per tendalini nautici, bulloneria metrica inox, ecc. compongono Aristo per un peso totale di circa 8 kg.
Le lavorazioni di officina sono ridotte allo stretto necessario, e prevedono alcune curvature e fresature delle barre di alluminio, la tornitura delle pulegge e la costruzione al tornio delle boccoline cuscinetto in nylon e della boccola di serraggio.
L'alluminio utilizzato - lega EN.AW 6082 - è già di suo resistente all'ambiente marino, ma viene poi anche anodizzato per ottenere una maggiore protezione dagli agenti esterni; volendo può rimanere anche grezzo se lavato con cura con acqua dolce dopo ogni utilizzo in mare. Con l'anodizzazione è possibile colorare a piacere i componenti di alluminio del timone a vento.
-> Installazione
Il punto più consono all'installazione di Aristo è la struttura tubolare del pulpito di poppa, presente in buona parte delle barche da crociera (meno in quelle 'race'), meglio se montato il più lateralmente possibile per distanziare quanto più la pala - che oscilla - dal paterazzo. In assenza di tale struttura bisognerà montarne una universale, facilmente reperibile nei negozi di nautica. Il pulpito di poppa deve garantire un'altezza di installazione della piastra base di Aristo ad almeno 40cm dal bordo di coperta o dalla falchetta; infatti anche quando lavora dal lato di sottovento la pala del timone a vento deve ricevere sufficiente aria senza interferenze o turbolenze, pena lo scadere delle prestazioni di auto governo.
Aristo è sostenuto da 4 tubi di supporto, due orizzontali sotto la piastra base e due inferiori inclinati, i quali una volta tagliati a misura possono adattarsi alle varie forme e curvature del pulpito di poppa dell'imbarcazione. Con l'utilizzo di alcune viti distanziatrici di varia lunghezza si riuscirà infine a montare la piastra base del timone a vento nella posizione più orizzontale possibile, anche in pulpiti di poppa con tubi inclinati di lato fino ad un massimo di 30°.
-> Armo e disarmo
A riposo senza la pala il sistema sarà bloccato nell'oscillazione dal peso dei due contrappesi in ghisa gommata. Armato il circuito di trasmissione da Aristo alla barra della barca (tramite 2 cimette, 2 bozzelli a sfera rinviati lateralmente, catenella e moschettoni di regolazione, nodo parlato o morsetto di bloccaggio alla barra del timone) andrà montata la pala in policarbonato, bloccata alla torretta da due galletti da 5. La pala in policarbonato essendo la parte relativamente più fragile di tutto il sistema sarà sempre conveniente smontarla e riporla sotto coperta alla fine di ogni navigazione. I Flaps laterali sono all'occorrenza smontabili anch'essi dalla pala, svitando due viti a galletto, ma in tal caso le prestazioni di autogoverno caleranno, specie sulle barche più grandi.
Dopo l'ultimo aggiornamento del progetto Aristo la regolazione della pala secondo la direzione di provenienza del vento (quindi la regolazione della rotta) viene eseguita tramite una catenella inox solidale alla torretta stessa, la quale permette una rotazione di 270° per lato a partire dalla posizione centrale di riposo. Stabilita la posizione della torretta, la catenella viene incocciata su due tondini verticali così da bloccarla efficacemente per mantenere stabile la rotta.
Per smontare Aristo dalla sua piastra base (che rimarrà solidale al pulpito di poppa) sarà sufficiente svitare due grani a brugola per togliere d'opera la boccola di bloccaggio della torretta girevole, quindi sfilare le cimette di trasmissione dalla piastra base e nulla più; operazione che richiederà al massimo un minuto di lavoro.
-> Regolazioni e limiti di utilizzo
In relazione alla dimensione della pala di Aristo esposta al vento di 30x80 cm (o 25x65cm nel modello più piccolo) ed alla superficie dei due Flaps laterali, questo sistema può soddisfare soli natanti a vela di dimensioni contenute entro i 9 metri di lunghezza - 30 piedi circa - e le 3 tonnellate di stazza, con timone compensato a barra (non a ruota). In questo tipo di sistema Il limite minimo per il funzionamento del timone a vento sono 6 /8 nodi di vento apparente all'altezza della coperta. Ciò significa che se di bolina basteranno 5 nodi reali di leggera brezza per far lavorare Aristo, già al traverso saranno necessari 8 /10 nodi d'aria reale, e di poppa minimo 13 /15 per ottenere appunto gli 8 nodi minimi di vento apparente necessari per dare forza al pilota a vento. Come è facile intuire tutti i piloti a vento, Aristo compreso, funzionano bene con poco vento nelle andature montanti, mentre in quelle portanti necessitano di un buon vento medio per poter tenere la barca in rotta sotto la spinta delle onde provenienti da poppa.
Per le caratteristiche stesse del sistema a sola banderuola orizzontale 'H' Aristo è da considerarsi come un timone a vento più "costiero" che "d'altura", in quanto oltre un certo limite di stato del mare (4?) la sola forza del vento sulla pala non consentirà più un autogoverno sufficientemente potente e veloce per una buona navigazione.
Aristo come tutti i timoni a vento - ma come pure per gli autopiloti elettrici - pretende una regolazione parsimoniosa delle vele, ed una quantità di tela a riva che valorizzi l'equilibrio velico più che le prestazioni velocistiche. Per un buon auto governo le vele andranno sempre terzarolate per tempo, e tenute lasche più che cazzate, vele di prua comprese. Spinnaker strallati o gennaker cazzati troppo orzieri sono mal tenuti da tutti i timoni a vento, come dagli altri autopiloti elettrici. Il miglior equilibrio tra un buon autogoverno e prestazioni a vela sarà quindi frutto dell'esperienza maturata su centinaia - e non decine - di miglia percorse sotto la guida di Aristo, o da qual si voglia altro autopilota meccanico.
Buon vento!